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La spettacolarizzazione dell’architettura

Al tempo del giubileo del 2000 scrissi “La città dello spettacolo” e “L’ènfasi architettonica e la città dello spettacolo” perché vedevo nuovi edifici spettacolari che conquistavano l’attenzione di tutti e numerosi articoli sui media.   A Roma con con il museo dell’ Ara Pacis si era costruito persino all’interno delle mura Aureliane dove tutto era fermo da prima della guerra con grande impegno politico-culturale e finanziario che costituì un caso di disputa architettonica, insomma sembrava che tutto cambiasse e su questa previsione mi sono prodigato a scrivere quello che per me era anche il significato intrinseco dell’architettura, l’enfasi che tradussi in senso provocatorio in architettura dello spettacolo. Un concetto apparentemente ovvio che invece difficilmente è compreso nel senso giusto per la variegata molteplicità delle applicazioni.  Adesso, a più di 20 anni riscontro che la previsione da me fatta non era del tutto esatta specie per Roma. Delle mie previsioni l’esempio migliore resta e resterà sempre Dubai città la cui vocazione spettacolare è la più marcata al mondo. L’Italia e, anche se in maniera minore, un po’ tutto l’occidente eccetto Londra, hanno avuto una sorta di battuta d’arresto, mentre, cosa che non avevo previsto, in oriente e in particolare in Cina, si è andato a realizzare quella tendenza su cui avevo tanto creduto. La Cina è il paese che spende di più di tutti gli altri al mondo in architettura, tutti i più grandi studi di progettazione al mondo edificano in Cina trasformandola nella terra delle migliori firme dei migliori architetti del mondo, dato che purtroppo vede gli architetti italiani alla porta, purtroppo, non ne so le ragioni, per gli italiani non c’è stato sbocco alcuno, a differenza degli architetti provenienti da stati come USA, UK, Germania, Danimarca e Olanda che sono riusciti a fare parecchi importanti edifici. C’è da dire che gli italiani non si distinguono nella costruzione dei più richiesti  grattacieli a differenza degli stati sopra citati e di conseguenza per questo penalizzati. Delle città europee forse la più riuscita secondo la mia interpretazione è Londra proprio per la riqualificazione dell’area portuale dei Doks meglio conosciuta come Doksland, era il porto più grande del mondo, diventando la città più moderna d’Europa. Testo di Giovanni Lauricella

Suzhou è per i cinesi l’equivalente di Torino o Genova per noi italiani, eppure ha un aspetto da capitale mondiale come si può vedre quì sotto, una bella città anche nelle sue antichità, piena di canali e giardini.

sotto altra foto per tentare di far capire chi è Portzamparc senza scrivere niente perchè ci sarebbe tanto da dire, nel link che porta al suo sito c’è da rimanere a bocca aperta, sicuramente il migliore, moglie compresa.

Adesso una carrellata di recenti architetture che confermano che è il grattacielo l’emblema dell’architettura più richiesto e i cinesi ne hanno fatto veramente man bassa. Città che seguono il profilo finanziario, si costruisce dove ci stanno tanti soldi, legame indissolubile con l’architettura. Considerazione banale che stranamente quì, in Italia, non si capisce. Abbiamo tanti teorici: professori di varie discipline, architetti e addetti alla cultura che per ideologia seguono miti e utopie sbagliate con i risultati visibili sotto gli occhi di tutti nel nostro “amato” paese.